NO WAR
𝐶𝑎𝑟𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖, 𝑐𝑎𝑟𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖,
oggi sentiamo il bisogno di fermarci un istante, insieme, e scrivervi con il cuore, senza schemi e senza lezioni preparate. Forse perché in questi giorni il rumore della guerra è troppo forte: bussa alle nostre case, entra dalle finestre, attraversa i notiziari, si infila nei pensieri e lascia dentro un dolore sordo e un senso di impotenza che fanno male. E noi non possiamo accettarlo, non possiamo restare in silenzio! Non possiamo accettare che qualcuno ci faccia credere che la guerra sia inevitabile, che ci sia una ragione abbastanza grande da giustificare la violenza, che il dolore e la distruzione di un popolo possano essere il prezzo per costruire la 𝐏𝐀𝐂𝐄. Non possiamo accettare che i nostri ragazzi crescano pensando che il mondo sia un posto in cui l’odio vince sulle parole, in cui la forza spegne i sogni, in cui la rabbia vale più della comprensione. La guerra sporca il pianto: rende nere le lacrime dei bambini, confonde il dolore innocente con il fumo e la polvere delle macerie, toglie purezza perfino al sorriso più sincero. La scuola, questa scuola, la nostra scuola, deve restare il vostro rifugio, il luogo in cui impariamo, insieme, a scegliere la pace. Ogni giorno. Anche quando è difficile. Deve essere il luogo in cui ci insegniamo l’un l’altro a capire prima di giudicare, ad ascoltare prima di rispondere, a tendere la mano prima di chiudere le porte. Deve essere la casa dei vostri sogni, dei vostri sorrisi, delle vostre domande, del coraggio che serve per credere ancora nella gentilezza. Noi non siamo eroi. Nessuno lo è. Non abbiamo risposte facili né soluzioni immediate, ma sappiamo una cosa: ogni volta che in classe ci guardiamo negli occhi, ogni volta che ci aiutiamo, che ridiamo insieme, che litighiamo e poi troviamo la forza di fare pace, stiamo costruendo qualcosa che nessuna guerra potrà mai distruggere: la nostra 𝐔𝐌𝐀𝐍𝐈𝐓𝐀̀. Vi chiediamo solo questo: non smettete mai di credere che un altro mondo sia possibile. Un mondo in cui la scuola non si arrende alla logica della guerra, ma diventa seme di futuro, di rispetto, di speranza.
𝐑𝐢𝐩𝐮𝐝𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚. 𝐒𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.
𝐂𝐨𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞.
𝐈 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐟.
I protagonisti del video appena pubblicato sono gli stessi (una parte, in verità) di coloro che hanno partecipato al progetto 𝗖𝗶𝗻𝗲𝗺𝗔𝗿𝘁𝗲 𝗟𝗔𝗕, un laboratorio in cui si sono messi in gioco nella realizzazione di un cortometraggio (non ancora visibile) dal titolo “𝖢𝗈𝗆𝖾 𝗌𝗂 𝗂𝗆𝗉𝖺𝗋𝖺, 𝗆𝖺𝗆𝗆𝖺?” iscritto alla seconda edizione del Bando di concorso nazionale “𝐃𝐚 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨: 𝐟𝐢𝐥𝐦 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐞 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞” per l’anno scolastico 2024/2025. Il concorso è promosso dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Cultura. La premiazione anche per questa seconda edizione avverrà, come accaduto per lo scorso anno, nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nel mese di settembre. In occasione di ciò che stiamo vivendo oggi, abbiamo deciso insieme di mettere nuovamente a frutto la loro bravura e le competenze acquisite durante il laboratorio, per dare vita a un piccolo video che vuole essere un messaggio di sensibilizzazione. Un grande GRAZIE alle famiglie e gli alunni della nostra scuola ❤️
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